cose da fare

MarinaM marinamf@freemail.it
Mar 13 Gen 2004 00:02:28 CET



Mamo® <m.m@iol.it> wrote:


> Per come la vedo io, il "gruppo" non è un tribunale di appello dell'operato
> dei moderatori; ma -semplicemente- una sorta di controllo di qualità sul
> funzionamento del newsgroup.

Onestamente per come era stato proposto a me era sembrato un controllo
di qualita' in relazione alla moderazione. Tu lo vedi operare senza
input da parte degli utenti, se ho capito bene, ma se non si tratta di
gestire e filtrare anche le lamentele e distinguere quelle che hanno
senso e segnalano un effettivo malfunzionamento, forse un vera e propria
formalizzazione e' inutile.  Il GCN continua a prendere le decisioni in
relazione ai moderatori e mi sembra abbia tutta la liberta' di ascoltare
i consigli di persone di cui si fida: basterebbe creare per quanti di
costoro siano disposti a sobbarcarsi il compito di osservatori per conto
loro, una ML. Non ci sarebbe neppure una gran necessita' di dichiarare
il tutto ufficialmente, visto che oltre a dare consigli altro forse non
potrebbero fare.


>  >- le segnalazioni degli utenti o dei moderatori, riguardanti casi di
>  >dubbia interpretazione del manifesto di un gruppo moderato, possono
>  >essere inviate ad un indirizzo e-mail dedicato, ma non hanno obbligo di
> Mailing list (aperta in scrittura)?

Non basta un indirizzo e-mail? a che serve fare una ML per questo?
Comunque se funziona meglio (in che modo meglio?) non ci vedo nulla in contrario.


>  >- se lo ritiene opportuno il GCM (1) puo' monitorare il gruppo e/o
>  >sentire il moderatore interessato e chiedergli spiegazioni per decidere
>  >se la questione sia suscettibile di un suo intervento.
> Beh... questo mi sembra quasi un MUST

Io parlavo solo della decisione, per ora, di trattare il caso. Se il
caso si tratta nella mia ipotesi il moderatore veniva comunque avvisato.
Siccome mi pare ovvio che non tutte le lamentele richiedano una
discussione, mi sembrava necessario esplicitare in che modo si definisse
di quali discutere e a quali non rispondere.
Forse pero' hai ragione a dire che si tratta di una complicazione
inutile: semplicemente se uno del gruppo pensa che la questione debba
essere trattata, viene discussa.


> ma non è una perdita di tempo la doppia discussione?

Non dovrebbero essere due discussioni: io avevo immaginato una
discussione pubblica, in una ML con qualche limitazione di accesso per
rendere costruttiva la discussione, e una votazione in camera di
consiglio (in teoria una ML chiusa, ma a me va bene anche il telefono,
se lo preferissero). 
E inoltre mi sembrava molto funzionale la "coppia" GCN - gcn-list e
volevo proporre qualcosa di simile. Il passaggio in piu' sarebbe
piuttosto in fondo, nella comunicazione della decisione al GCN, che
prende poi i provvedimenti del caso, se e' d'accordo.

Aggiungo anche che uno del GCM, ma non necessariamente sempre lo stesso,
dovrebbe fare, diciamo, da "portavoce"ufficiale: gestire la/le ML,
comunicare l'apertura della discussione, comunicare con il GCN....


>  >decide se esercitare o meno il diritto di veto, e posta poi il risultato
>  >ufficiale con la sua motivazione, e eventualmente il suo veto con la
> Boh... io propenderei per la pubblicazione delle sole decisioni condivise.

Di fatto e' lo stesso. Il vantaggio sarebbe, se capisco, non alimentare
contestazioni in caso di veto reso pubblico.
Non so: si tratta credo di trovare l'equilibrio tra l'esigenza di
"procedure" il piu' possibile trasparenti, ed evitare rotture di scatole
e discorsi inutili. Ma mi sa che questo equilibrio siete voi a dover
decidere quale vi soddisfi.

ciao
MarinaM




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